lunedì 10 settembre 2007

uso e etimo

E’ senza dubbio certo che l’unico vero lasciapassare di una parola è al postutto la lingua d’uso, sia per la forma (vespertillo divenne pipistrello nella lingua d’uso e tale oggi è la forma corretta) e sia sul piano semantico (fesso ha allargato il suo senso da participio di fendere fino al noto bonario insulto, e ora fesso allude solo alla stupidità). E tuttavia, nonostante la forza dell'uso, io non riesco a usare il termine esatto per esprimere il concetto di giusto, corretto, tanto risuona forte in me, in quella parola, il participio di esigere. Così come non riesco a dire o scrivere egregio, a causa della presenza del gregge in quell’aggettivo.

Alle corte: l’etimologia è un formidabile argine contro una sorta di naturalezza dell’uso, a causa della quale si tende a far proprie tutte le parole per puro contagio espressivo.

Ma si badi, percepire di tanto in tanto le parole alla luce della loro origine o della loro storia è attività esente da pose di puristi o da schemi ideologici: è solo questione di orecchio.

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