martedì 4 settembre 2007

deriva

E’ strano che sia invalsa la moda di chiedere agli scrittori opinioni su fatti di cronaca o su idee generali.
Lo scrittore sperimenta parola dopo parola e riga dopo riga quanto sia potente e necessario il dubbio. Chi scrive sa che basta un piccolo evento per abbattere quella sottile barriera di protezione, fatta di certezze e convinzioni, con cui ha rivestito il caos furibondo che lo abita. Scrivere impedisce che questa barriera si rafforzi, scrivere impedisce l’intasamento e neutralizza il desiderio di imporre con rigidità un ordine assoluto a ciò che assoluto non è. Di fatto, chi scrive ha scoperto, anche solo per ragioni di scelte lessicali, che ogni certezza tende a ispessire la barriera, a intasare.
Alle corte: è assurdo chiedere opinioni a chi ha scelto, suo malgrado, il dubbio e l’incertezza, a chi ha reso le sue convinzioni fluttuanti per lasciarle andare un po’ alla deriva…

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