L’avarizia è forse il peggiore dei peccati. Ma applicata alla scrittura può dare buoni risultati. Infatti, l’avaro trattiene per sé quanto più può, limitandosi a cacciar fuori solo lo stretto indispensabile. Una simile disposizione d’animo è salutare, quando si scrive, specie quando, da giovani, si è portati a dir troppo, a dire tutto, a lasciare orme pesanti dietro sé.
Pitagora diceva che bisogna parlare solo quando si ha da dire qualcosa di più bello del silenzio e in pratica segnalava la necessità di essere avari di parole.
Dunque, poche parole: per poter essere precisi, per poter essere incisivi, per poter essere ricordati.