Il giallo può anche fare il lavoro sporco, la cosiddetta sperimentazione, la pericolosa esplorazione stilistica. In certi casi fa avanguardia, avremmo detto in passato, e lo fa senza
tirarsela, senza spocchia, parlando d’altro e assumendo, secondo i casi e secondo
le intenzioni dell’autore, un carattere ora sociologico, ora psicologico o umoristico,
ora comico, tecnico, politico.
Il giallo ha un tratto di onestà, nel senso che dovendo
reggere sul piano della trama, è costretto a soddisfare almeno il grado zero di
accesso alla lettura, ovvero il ‘come va a finire’. Poi, da quel grado, ogni autore può decidere quali ulteriori gradi di senso, di piacere, di lavoro estetico
introdurre; può lavorare sullo stile, sulla struttura,
sul lessico, sulla suspense....