domenica 23 settembre 2007

il progetto personale

N. dice che il suo unico sogno è quello di pubblicare.

Gli faccio notare che non ha ancora terminato la sua prima scomposta prova, ma capisco, prima di finire la frase, che il suo desiderio di pubblicare nasconde il vero obiettivo, che è quello di apparire.

Taccio, ma vorrei dire che pubblicare e apparire sono esperienze del tutto differenti, quasi sempre non contigue. Soprattutto, vorrei indicargli la gerarchia dei valori, in questo campo. Al primo posto, infatti, ci deve essere il progetto personale, quale a esempio: “Nei prossimi tre anni voglio cambiare casa, comprare un quadro e scrivere un romanzo.” Perché è solo il progetto personale che dà senso a sé e alle cose. Se poi si riesce davvero a comporre il testo, voilà, il traguardo è raggiunto. La eventuale pubblicazione è solo uno dei possibili sviluppi di quel lavoro, non il naturale esito. E non dipende solo dalla qualità dell’opera. Ma se anche il romanzo fosse poi pubblicato, l’evento avrebbe riflessi esclusivamente nel piccolo mondo dei lettori, e non tutti, ovviamente, leggeranno quel libro.

Alle corte: tutto ciò che cosa ha in comune con l’infantile e grossolano desiderio di notorietà?

Nessun commento: