domenica 30 novembre 2008

fare attenzione

Sull'inserto domenicale del Sole24ORE leggo questa frase del noto graphic designer Milton Glaser: "Il disegno è una forma di meditazione, ti costringe a fare attenzione, che è la ragione ultima del fare arte".
L'attenzione, fare attenzione...
C'è di che farne una ragione di vita.

lunedì 24 novembre 2008

poi e ogni


Vi sono autori davvero bravi, capaci di organizzare la sintassi e l’architettura narrativa con sapienza e talvolta con originalità, che però continuano a scrivere libri che non possono interessare il pubblico e di conseguenza gli editori, i quali editori – è bene che l’autore ne sia convinto – guardano al pubblico, non all’autore.
Ad esempio, vi sono autori che scrivono parodie di un ‘genere’, o di un autore, o di una tendenza (il fantasy…), e altri che insistono nel segnalare con i loro scritti l’illeggibilità di quanto viene pubblicato oggi… Opere di questo tenore allontanano il lettore, il quale in genere non vuole trarre piacere da una operazione intellettuale (come quella di cogliere le allusioni o le citazioni in un testo che irride altri testi o che rielabora in chiave moderna ecc.), ma desidera per esempio essere introdotto all’interno di una storia, trae beneficio da una lingua che cattura e che seduce, viene attirato da un testo che agisce sui sensi per approdare poi al cervello, e non viceversa… Insomma, lo scrittore non dovrebbe fare il critico di se stesso, ma lo scrittore, vale a dire andare in maniera onesta e diretta, con la sua verità, ovviamente artificiale, verso ogni lettore, libero da invidie, libero da ammiccamenti a ciò che è esterno al suo progetto estetico.
Parole chiave: poi e ogni.

martedì 18 novembre 2008

politicamente corretto

Il linguaggio 'politicamente corretto' precipita in molti casi verso discutibili eufemismi, e chiunque manovri la lingua per ragioni che non siano giornalistiche lo guarda con sospetto. Su questo tema ho trovato esilarante il commento di D.: "Sarebbe come definire diversamente cotto un arrosto mezzo crudo...".

martedì 11 novembre 2008

il vetro bagnato


Un vetro bagnato impedisce di distinguere con nitore la realtà, ma offre sufficienti dati per cogliere il senso dell'insieme. A volte adotto questa tecnica, che definisco 'del vetro bagnato', per tratteggiare scene o situazioni, vale a dire che dissemino qua e là qualche imprecisione, o lascio incompleta una descrizione, o accosto dettagli non congrui proprio per creare un effetto di sfaccettatura, di mancata messa a fuoco.
Così, il lettore si trova nel ruolo attivo e - spero - piacevole di completare il quadro.

lunedì 10 novembre 2008

stacca un pezzo


“Guarda, fai così, prendi una porzione di mondo, un frammento, lo stacchi e lo metti lì, sulla pagina. Mi raccomando, soltanto quel frammento, non tutto lo scenario. Ma fai in modo che quel pezzetto porti con sé tutto il resto. Questa è la scrittura”.

il riflesso


Sono cominciate le presentazioni di Veleni al Lingotto, e poiché si tratta di un giallo, durante questi incontri tendo a parlare – ovviamente - più dell’atto di scrivere che non della trama. Alla fine, c’è sempre qualcuno che mi dice che gli ho instillato la voglia di scrivere. E’ curioso notare che il desiderio di scrivere si trasmetta più facilmente a voce che non per mezzo della stessa scrittura. Come se la scrittura, da sola, non rispecchiasse, nel lettore, se stessa, ma qualcosa di altro. O forse si tratta della forza intramontabile dell’oralità, che allude al vero…
(Foto di JJ. Fin).

giovedì 6 novembre 2008

investire


E' cosa nota, risaputa, ma conviene ricordarla, in tempi di crolli di borsa e di espressioni terrorizzate. Il migliore investimento, alla lunga, continua a essere quello su se stessi, che passa anche attraverso il piacere di un libro, di un pomeriggio di ozio...