venerdì 9 luglio 2010

Giallo in cento righe


Domani, 10 luglio 2010, sul quotidiano La Repubblica, nelle pagine di Torino, sarà pubblicato il mio GIALLO IN CENTO RIGHE dal titolo HO UCCISO. C'è di mezzo un coltello, e l'acqua, e un volo...
La rassegna, che comincia domani, si svilupperà per otto settimane consecutive con otto racconti di autori diversi che usciranno sempre il sabato.
Insomma, si cerca di contrastare il caldo facendo gelare il sangue nelle vene...
(Foto di JJ. Fin)

giovedì 8 luglio 2010

forti e deboli


Bisogna essere forti per imporre a se stessi l'esilio necessario a comporre un testo ampio, complesso. Bisogna trovare la strada del deserto, accarezzare la gioia della solitudine, godere della distanza dal giorno... Bisogna essere forti, ma anche deboli, allo stesso tempo, o un po' pigri, un poco annoiati dal mondo affannato e sovreccitato.
(Foto di JJ. Fin)

martedì 6 luglio 2010

la gioia della revisione


La revisione del proprio romanzo, prima della pubblicazione, può essere affascinante come la stesura stessa e come la predisposizione della traccia narrativa, purché si abbia davvero a cuore la gioia di chi leggerà. In tal caso si elimineranno, senza soffrire troppo, passaggi manieristici, pose e vezzi espressivi, lungaggini, oltre a refusi ed errori logici...
Insomma, ci si inoltra nel fitto bosco del proprio scritto e si tolgono di mezzo i funghi velenosi, le sterpaglie, i rami secchi.
(Foto di JJ. Fin)

lunedì 5 luglio 2010

l'indizio


In una descrizione, è bene che l'elemento narrativo che dovrà servire per lo sviluppo futuro del testo, pur ben mascherato nel linguaggio, sia illuminato per così dire da un trattamento sintattico specifico, da una deviazione minima rispetto alla costruzione del periodo. Si tratta di un equivalente dell'indizio lasciato lì, fra altri oggetti narrativamente inutili, dal giallista classico.
(Foto di JJ. Fin)

la ripresa


Riprendo il mio blog dopo qualche mese di silenzio dovuto a diversi motivi, sia di ordine fisico e sia a causa dei progetti letterari che si sono accumulati. Ma nel frattempo ho scritto il mio nuovo romanzo, dal titolo L'ENIGMA DEL POLLICE, che uscirà in autunno, come sempre. Qui, oltre alla solita traccia ilare e sconnessa legata al Cardo, c'è anche spazio per altri temi, non ultimo il modo di guardare in faccia la maschera cupa della malattia, del dolore, della morte, cercando di vincere la partita contro l'ignoto, attraversandolo...
(Foto di JJ. Fin)

giovedì 11 febbraio 2010

il ponte


Ieri, in un ambulatorio medico, c'erano dieci persone in attesa. Di queste, quattro stavano leggendo: uno aveva in mano Il simbolo perduto, di Dan Brown; altri due leggevano ognuno un libro Einaudi di cui non ho scorto il titolo; il quarto leggeva un libro edito da Guanda.
Se il campione fosse rappresentativo, ho pensato, vorrebbe dire che il quaranta per cento degli italiani legge volentieri, e ho pensato al ponte fra chi scrive e chi legge, costituito dai libri stessi...
(Foto di JJ. Fin)

giovedì 28 gennaio 2010

precisione


Scrivo due ore al giorno, di preferenza la mattina. Obiettivo mille parole: ma è un obiettivo che tendo a dimenticare per non perdere di vista la qualità a favore della quantità. E' sulla frase che mi piace lavorare, e poi sul racccordo tra la frase scritta e la seguente, con l'occhio sempre attento al contesto generale, ovvero con un occhio a ciò che è vicino e con l'altro che guarda dall'alto l'insieme del capitolo... In sostanza, cerco la precisione espressiva, sempre, comunque (anche quando penso, tra me e me, costruisco frasi sintatticamente precise).
(Foto di J.J. Fin)

martedì 5 gennaio 2010

l'ultima cosa


Compi ogni azione come fosse l'ultima della tua vita (Marco Aurelio).
Arduo, il compito che ci assegna il grande stoico. Ma se ci si prova, se ci si riesce, ecco che si respira davvero un senso di pienezza interiore che non ha paragoni (una malattia grave facilita questa operazione, sicché la stessa malattia diventa mezzo di arricchimento).
Ma in ogni caso, l'appello di Marco Aurelio è imperativo per l'artista. Lo scrittore adotterà la seguente parafrasi: scrivi ogni parola come se fosse l'ultima della tua vita.
(Foto di J.J. Fin)

domenica 3 gennaio 2010

il mistero


"La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è il mistero. E' la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza" (Albert Einstein).
La scrittura che non alllude al mistero (fosse pure il piccolo mistero racchiuso nella soluzione di un giallo) fa poca presa sul lettore, e forse ne fa poca anche in chi scrive: lo sforzo necessario a indagare il mistero crea un'energia narrativa che si ripercuoterà nel lettore nella forma del puro interesse.
(Foto di J.J. Fin)