Ho notato che molti giovani autori, i cui lavori hanno ottenuto buoni esiti, hanno in comune l’abitudine di rivedere il testo fino alla morte prima di licenziarlo, di non considerarlo mai davvero finito, o di ‘massacrarlo’ a furia di correzioni, come mi ha detto L.S.
Al contrario, conosco autori inediti, alcuni dei quali inviperiti contro il mondo editoriale, che non sentono il bisogno di ripulire il testo mille volte, a stesura ultimata.
giovedì 20 marzo 2008
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