domenica 30 marzo 2008

altrove


Chi scrive, va da sé, deve vivere dentro la realtà, prendere iniziative, comprare o vendere casa, lavorare e guadagnare (i libri non rendono). Può accadere, nel gran turbine del mondo, di incappare in qualche guaio, sanzioni fiscali, furto in casa o dell’auto. Nei più, vicende di questo tipo producono forti tensioni, malesseri, insonnia, senso di impotenza o, peggio, senso del disastro imminente.
Lo scrittore dovrà sforzarsi di restare indifferente a questi assalti della realtà. Magari cercando di convincersi che si è volutamente messo in quel guaio per esplorare in prima persona la natura umana e le sue reazioni di fronte alle sciagure. Oppure – ed è la cosa migliore – dovrà fare come se ciò che gli accade stesse accadendo a un altro
O come se non fosse lì...

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