sabato 17 maggio 2008

la palestra letteraria


Fioccano i corsi di scrittura creativa, dove si insegnano le tecniche di composizione e le strutture narrative. Ma è come insegnare a un canottiere le regole per vincere una regata senza quasi mai farlo remare: saprà tutto, ma crollerà alle prime boe, per mancanza di allenamento.
Più che la teoria, nella scrittura, come nel canottaggio, conta l’allenamento quotidiano. Solo scrivendo, del resto, si impara davvero, riuscendo ad agire direttamente sui propri errori e scovando in sé il passo più congeniale. Dunque, la palestra letteraria è davvero più efficace di un corso di scrittura creativa. Si va in palestra e si scrive per due ore, sotto il controllo del coach, che fornisce gli esercizi da fare (tipo di testo, lunghezza, vincoli stilistici e simili), verifica i risultati e stabilisce le esercitazioni da svolgere a casa, nel corso della settimana.
Sono stati davvero inaspettati i risultati del primo corso svolto alla palestra letteraria: persone che non avevano mai scritto, non più giovani, titubanti di fronte alla pagina bianca, sono diventate in pochi mesi pronte a gettarsi in stesure (guidate, a temi prestabiliti, va da sé) vaste e fantasiose.
Si tratta però di dare i compiti giusti, adatti ad ogni singola persona. E si tratta di lavorare dapprima sulla fiducia in se stessi e sulla necessità di accedere alla scrittura in modo leggero, lieve e magari anche scanzonato. Tutto lavoro per il coach.

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