mercoledì 25 febbraio 2009

è il testo che desidera, non l'autore

Il desiderio di pubblicare è legittimo, dicevo, ma dovrebbe essere un desiderio esclusivo del testo, non dell'autore. L'autore, come un buon tutore, dovrebbe valutare se il desiderio del testo è legittimo o se è una fantasia poco praticabile (come a esempio quella di un bambino che chiede di guidare un elicottero, spinto dalla visionarietà che tutto può). E poi, dopo aver analizzato bene le richieste del testo, l'autore deve spendersi per il bene del testo stesso, cercandogli con distaccata serenità un editore o dicendogli che deve ancora crescere un po'. Soltanto in questo modo il desiderio di pubblicare assume una valenza concreta e salutare, legata davvero al testo, e non scivola nell'àmbito psicologico, dove il bisogno di affermazione di sé è omologabile a quello di chi fa i provini per il GF.

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