domenica 20 aprile 2008

il nome delle cose


Sento un rumore acuto e gracchiante: cerco subito di dargli il nome (stridore, crepitio...). Vedo una testa di capelli corti: tento di descrivere quei capelli o di trovare l'immagine che li evoca ('fitti e duri come la schiena di un riccio'). Guardo il monumento e provo a dare un nome a quel suo colore, e se non trovo il colore invento lì per lì il 'color monumento'.
Chi scrive deve dare un nome a tutto ciò che vede, che sente, che tocca, deve nominare ogni percezione, definire tutti gli scenari che gli cadono di fronte lungo il giorno, trovare le metafore adatte a evocare questo o quello, scegliere e nominare i dettagli che da soli evocano la scena o il luogo in cui si trova.
Questo esercizio va fatto sempre, in ogni istante, ovunque. Soltanto così, all'atto di scrivere, le parole salteranno fuori, le immagini balzeranno vivide sulla pagina.

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